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Feste religiose e tradizioni popolari

Il Parco Sirente Velino custodisce un patrimonio di tradizioni religiose e popolari millenario. La forte religiosità delle sue comunità si esprime in feste e riti di antica memoria, alcuni dei quali legati al ciclo di produzione agricola, quando la festa rappresentava un momento di meritato riposo dalle fatiche del lavoro. Le feste di religiosità popolare sono intense e molto sentite in ogni comune del Parco. Di seguito, ne sono descritte alcune.


Fuoco e canti in onore di Sant'Antonio Abate

(Castelvecchio Subequo, Secinaro, Castel di Ieri, Rocca di Mezzo, Gagliano Aterno, Fontecchio, Tione degli Abruzzi - 17 gennaio)
Protettore degli animali domestici e figura cara al mondo rurale, il suo culto è particolarmente diffuso nel territorio del Parco. Il 17 gennaio, nei comuni di Castelvecchio Subequo, Secinaro, Castel di Ieri, Rocca di Mezzo, Gagliano Aterno, FontecchioTione degli Abruzzi si celebra la festa in onore del monaco. Rappresentazioni satiriche in forma melodico - teatrale, presenza di elementi simbolici come il fuoco solstiziale e il cibo con funzioni protettive e propiziatorie, doni popolari, stornelli e canti, rendono questa festa religiosa un momento suggestivo da non perdere.


Festa di S. Biagio

(Fontecchio, 3 febbraio)
Il 3 di febbraio, a Fontecchio, si rinnova la festa di San Biagio che oltre ad essere il protettore della gola è anche il Santo Patrono del paese. Durante la giornata di festa, in Piazza del Popolo, si svolge un mercato a cui partecipano le più svariate bancarelle di ambulanti. In tempi andati la ricorrenza richiamava per due giorni numerosi pellegrini delle zone limitrofe anche per lo svolgersi di una grande fiera come momento di scambio di merci e vendita di prodotti agricoli e di tanto bestiame. Attualmente nella mattinata del 3 febbraio si celebra la Messa Solenne nella chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Pace con canti della Schola Cantorum. Al termine si ripete il rito dell'unzione della gola agli abitanti del paese e ai pellegrini giunti dai paesi vicini. Il rito si effettua con la candela intinta nell'olio benedetto, seguito dal bacio della reliquia e dalla distribuzione delle ciambelle benedette che, realizzate nelle case di Fontecchio, vengono donate a tutti. "Per San Biagio, il Mitrato, il freddo è andato", è un antico proverbio diffuso particolarmente nelle zone rurali e delle montagne abruzzesi, si recita in occasione della festa del Santo come auspicio del passaggio dall'inverno alla primavera.


Il Pane "Sacro" di Sant'Agata

(Castelvecchio Subequo, 4 e 5 febbraio)
Le pagnotte di Sant'Agata sono prodotte nel comune di Castelvecchio Subequo il 5 febbraio in onore della Santa. Il pane sacro, dalla caratteristica forma di seno, è benedetto e bagnato nell'acqua di una fonte omonima vicina, che secondo la tradizione possiede qualità taumaturgiche. Questo cibo simboleggia la purezza ed il martirio che la santa subii in seguito all'asportazione delle mammelle. Le abluzioni con l'acqua venivano fatte in passato dalle giovani donne per ottenere abbondante latte materno; oggi, alla Santa si richiede protezione dalle malattie tumorali del seno.


Santa Gemma

(Goriano Sicoli, 11 e 12 maggio)
La festa in onore di Santa Gemma è un rito emozionante, molto sentito dalla comunità locale ma anche da numerosi fedeli che ogni anno accorrono da ogni parte della regione. Insieme ad alcuni rappresentanti di San Sebastiano di Bisegna, una ragazza che impersona la Santa, accompagnata dai familiari, si trasferisce a Goriano Sicoli, dove, per tre giorni, dimora in quella che fu la sua casa e presiede alle funzioni religiose. Durante la cerimonia, si usa distribuire a tutte le famiglie del paese il pane sacro; i fedeli ottengono l'unzione con l'olio santo e seguono un percorso attorno all'altare maggiore, per toccare con mano la teca che contiene i resti di Santa Gemma, invocata in particolare per combattere malattie reumatiche.


Santa Petronilla

(Acciano, 30 e 31 maggio)
Il 31 maggio di ogni anno tutta la comunità di Acciano festeggia in modo solenne S. Petronilla, patrona e protettrice di Acciano, alla quale è dedicata una Chiesa che si trova a qualche centinaio di metri dal centro abitato. Le attuali condizioni architettoniche della Chiesa dedicata a S. Petronilla non attestano un'antichità che vada oltre il XVI secolo, ma il culto della Santa risale sicuramente al XII secolo come dimostra un documento del 1183. A S. Petronilla è anche dedicato un inno che recita "Su lieti cantiamo con voce sonora, fratelli, che l'ora del gaudio tornò. Evviva d'Acciano la gloria più bella. Evviva la stella che a Roma spuntò". La mattina del 31 maggio i festeggiamenti solenni si aprono alle ore 8 con lo sparo, con il giro della banda e a seguire c'è la Messa Solenne alla quale partecipa tutto il paese di Acciano e gente proveniente da fuori, la Confraternita dell'Addolorata, l'Amministrazione Comunale e una delegazione del paese di Paterno di Avezzano, con cui Acciano è gemellato. Al termine della funzione dalla chiesa esce la solenne processione con statue, stendardi e vessilli alla volta del santuario sulla montagna, accompagnata dal suono continuo delle campane, della banda e dalle preghiere e gli inni dei fedeli. La statua della Protettrice, scortata dalle donne, è nuovamente lasciata lì dopo preghiere e una particolare benedizione, in attesa dell'anno successivo.


Madonna della Valle

(Roccapreturo, frazione di Acciano, 31 maggio e 1 giugno)
Il martedì successivo il giorno di Pentecoste si festeggia la Madonna della Valle, patrona e protettrice di Roccapreturo, alla quale è dedicata una chiesetta che si trova sul Monte Acquaro. I racconti sulle sue apparizioni sono diversi. La Festa in onore della Madonna della Valle si apre con un corteo processionale diretto dal paese al santuario. Raggiunto un tratto di pianura che i rocchigiani chiamano l'impianèt la processione sosta ed il Parroco procede con una prima benedizione. Il cammino poi riprende sino alla sportigliuccia dove si compie una seconda sosta rituale. Queste soste risultano legate alle diverse apparizioni della Madonna. Dopo circa un'ora di cammino la processione giunge finalmente al santuario in montagna e quì il Parroco celebra la messa. Terminato il rito religioso, il corteo si ricompone e torna in paese dove si svolge l'antica tradizione dell'asta ovvero solo ai fedeli che fanno la maggiore offerta è riservato l'onore di rientrare la statua nella Chiesa Principale del paese. La leggenda racconta che la chiesa fu edificata sul luogo di apparizioni miracolose della Madonna: gli episodi sono ricordati in un affresco all'interno dell'edificio sacro nel quale la Vergine è rappresentata con in braccio il Bambino, stante sulla roccia delle apparizioni. Ancora oggi molte donne ripetono il rito di toccare e baciare la roccia "sacra".


La Processione Penitenziale di Sant'Erasmo

(Acciano, prima domenica di giugno)
La leggenda narra che durante il passaggio del Santo lungo le contrade di Succiano e Beffi (Acciano), egli compì una serie di miracoli e che inginocchiatosi su una pietra lasciò scolpite le sue impronte miracolose. Per questo, la prima domenica di giugno i fedeli compiono un pellegrinaggio che ripercorre i luoghi sacri attraversati dal vescovo. Le comunità delle due contrade mostrano una forte contrapposizione e rivendicano il possesso di reliquie o statue considerate autentiche. Dopo la cerimonia religiosa, il pranzo, consumato in maniera separata dalle due comunità, comprende anche i panicelli di S. Erasmo, i quali secondo tradizione, preservano da alcune malattie dell'intestino, oltre ad allontanare la grandine.


San Pancrazio

(S. Maria del Ponte, 1 agosto)
La festa del patrono è ufficialmente il 12 maggio, si va in pellegrinaggio presso la chiesetta di San Pancrazio in montagna. La prima domenica di agosto si replica il pellegrinaggio. Gli antichi abitanti di S. Maria del Ponte, per pura devozione al santo, costruirono una chiesetta in montagna nel secolo XVI, meta ogni anno di processione penitenziale e luogo di profondo raccoglimento spirituale. Ai lati del piccolo altare ci sono i "breviucci", sacchetti in panno contenenti la "terra miracolosa" con il potere di assorbire la febbre e i muretti in pietra utilizzati per il rito dell'incubazione. Nel 2006, per celebrare la ricorrenza del 1700° anniversario del martirio, è stata portata a S. Maria del Ponte, con autorizzazione papale del tutto eccezionale, la preziosa Reliquia del Santo, accompagnata dal Parroco della parrocchia della Basilica di S. Pancrazio in Roma dove è normalmente custodita. In occasione di tale eccezionale evento la chiesetta in montagna è stata "impreziosita" all'interno da una pietra ricordo con i simboli del martirio e ristrutturata con l'operosità e devozione della comunità.


I briganti di Secinaro

(Fonte all'acqua – Pendici del Sirente, metà agosto)
La manifestazione si basa su fonti storiche reperite anche presso l'archivio di Stato dell'Aquila e vuole contribuire al mantenimento di una memoria storica sul fenomeno del brigantaggio sviluppatosi lungo il versante Subequano del monte Sirente. Ci si reca nei luoghi storici del brigantaggio locale, e una trentina di figuranti vestiti e armati come i veri briganti narrano racconti, cantano e suonano musiche brigantesche. Una sorta di teatro itinerante realizzato nei boschi del Sirente per contribuire a mantenere viva questa drammatica pagina di storia nata all'indomani dell'Unità d'Italia. Fatti che trattano di tradimenti, soprusi, ribellioni, omicidi, amori impossibili e di persone che hanno scelto la macchia pur di non accettare le imposizioni del nuovo stato. Uomini ma anche donne travolti dagli eventi e animati da motivi che troppo spesso sono stati celati sotto il termine dispregiativo di briganti.


Bulla Indulgentiarum

(Cerchio, 24 agosto)
Il 24 agosto viene rievocata la consegna della bolla pontificia da parte di Papa Bonifacio VIII alla chiesa di San Bartolomeo alla quale furono concessi quaranta giorni di indulgenze. La "Bulla" fu spedita alla chiesa di San Bartolomeo di Cerchio e concessa da sedici vescovi riunitisi a Roma per volontà di Papa Bonifacio VIII, nel 1300, anno del primo Giubileo della storia. L'evento fu ancor più enfatizzato dall'istituzione del primo Giubileo della Storia: grazie infatti alla Bulla Indulgentiarum "chiunque si fosse recato nella Chiesa di San Bartolomeo De Circolo a Cerchio, in determinate festività dell'anno, avrebbe potuto riscattarsi dai peccati (le peccata) con le indulgenze. Per le vie del borgo antico si snoda il corteo storico denominato Bulla Indulgentiarum, con figuranti vestiti con abiti dell'epoca e sbandieratori. La celebrazione prevede l'esposizione dello storico documento che è imperniato sui valori della concordia e della pace. La bolla, risalente al 1300, viene custodita nella curia della diocesi di Avezzano. Ogni anno il vescovo dei Marsi consegna la bolla al sindaco per dare il via al corteo e alle celebrazioni di carattere religioso.


La Marcia per il creato

(Celano – Castelvecchio Subequo, fine agosto)
La marcia per il Creato è un lungo cammino di 30 km circa che collega Celano con Castelvecchio Subequo. E' una manifestazione di carattere regionale per quanto riguarda i cammini religiosi ed unica in questo territorio che è testimone della presenza di S. Francesco d'Assisi, quale ospite dei Conti di Celano nella prima metà del 1200. Sempre a Celano nacque Tommaso da Celano, primo biografo del Santo, che scrisse la Vita Prima e la Vita Seconda del Santo, oltre al trattato dei miracoli è proprio da questo scritto che emerge 'il miracolo dell'acqua' operato da S. Francesco a Gagliano Aterno, quasi sicuramente in località 'Baullo'. Si parte da Celano presso il convento dei frati minori francescani di S. Maria in Valleverde di Celano, città natale di Tommaso, biografo di San Francesco. Appena fuori Celano si inizia a salire per immettersi lungo crinali del Parco Sirente Velino, camminando, all'incirca, sempre sulla stessa quota. Si attraversa il territorio dei comuni di Cerchio, Collarmele. Di tanto in tanto s'incontrano fontane. Prima importante tappa a Baullo, nel luogo del miracolo dell'acqua fatto da San Francesco. Si prosegue per Gagliano Aterno, il paese dove venne ospitato San Francesco dai conti di Celano.  Ultima tappa al convento dei Frati minori conventuali di Castelvecchio Subequo, dove i frati conservano il reliquiario con il sangue delle stimmate e i capelli di S. Francesco D'Assisi.


Gara del Solco dritto

(Rocca di Mezzo, ultimo sabato e ultima domenica di agosto)
Si tratta di una festa molto antica, risalente a circa quattro secoli fa, legata ad una leggenda popolare, secondo la quale, in seguito ad una grave pestilenza che decimò la popolazione locale, gli abitanti di Rocca di Mezzo fecero vota alla Madonna della Pietà di tirare tutta la notte dei solchi dritti, affinché venissero liberati di tali rovine. Questo rito si ripete ogni anno, nella notte tra il sabato e l'ultima domenica di agosto, dove squadre di aratori e zappatori cercano di tirare il solco più dritto e ottenere la vittoria, decretata da una apposita giuria. Questa ritualità è presente in altre località abruzzesi, ma solo a Rocca di Mezzo la gara ai svolge di notte.


Fiera della Capra

(Beffi, frazione di Acciano, seconda domenica di novembre)
La seconda domenica di Novembre, nel borgo di Beffi di Acciano, torna l'appuntamento con la storica Fiera della Capra.  La Fiera è molto antica, dalle fonti sembra risalire al 1861 ma, molto probabilmente, esisteva già prima. In principio era una fiera legata alla festa della Madonna del Rifugio. Deve il suo nome al fatto che le capre erano gli animali maggiormente venduti e commerciati. Una fiera dove la popolazione della Valle accorreva numerosa per scambiare, vendere, comprare animali, prodotti agricoli, vestiti, provviste per l'inverno, strumenti e attrezzi di uso quotidiano. La fiera è un'occasione per riunire le aziende ed i prodotti tipici del territorio, con esposizioni di animali della fattoria che hanno come protagonista la capra

Il Brigantaggio
(foto di: PR Sirente Velino)
Il Brigantaggio
(foto di: PR Sirente Velino)
Il Brigantaggio
(foto di: PR Sirente Velino)
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