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Ignazio Silone (1900/1978)

Lo scrittore Ignazio Silone nasce a Pescina il 1° maggio del 1900, da famiglia di condizioni agiate.
Le opere e la vita di questo importante scrittore possono essere ricondotte all'attivismo che caratterizzò la sua vita civile.
Trasferitosi a Roma per motivi di studio, tra il 1919 e il 1921 inizia le sue nuove attività presso la segreteria dell'Unione socialista romana, la redazione dell'«Avanti!» e la direzione de «L'Avanguardia», il settimanale dei giovani socialisti. Sempre nel 1921 partecipa alla fondazione del Partito Comunista Italiano come rappresentante della Gioventù Socialista. Tra il 1921 e il 1927, infatti, quale membro della direzione del Partito Comunista, Ignazio Silone compie varie missioni sia in Russia sia in diversi Paesi d'Europa. Nel 1929, Silone, ammalatosi gravemente, chiede di essere esonerato da ogni attività di partito. Nel luglio del 1931, dissentendo dall'adesione dei dirigenti del suo partito allo stalinismo da lui stesso lo definito, «orientamento cretino e criminale che sta assumendo il Partito comunista» si dichiara un «anormale politico, un caso clinico» e viene espulso dal Partito. L'ancora di salvezza diviene la scrittura, in quanto eletta a strumento per «cercare di capire e di far capire»: il solo metodo capace di ricomporre e dare senso alla propria esistenza. Nel 1930, aggravatosi il suo stato di salute, Silone inizierà a scrivere il suo romanzo più famoso, Fontamara, che viene pubblicato nel 1933.
Ancora oggi, a Pescina, si commemora lo scrittore con il premio Internazionale Letterario "Ignazio Silone", istituito per garantirne il ricordo. Al premio è possibile accedere tramite il bando di concorso fatto dal centro studi Ignazio Silone di Pescina, vi partecipano i nomi più conosciuti del panorama letterario nazionale ed internazionale.
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