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Fu il primo di 12 ponti sull'Aterno, voluti dall'imperatore Claudio nel 47 d. C. Unica via d'accesso al paese, l'Antica Via Poplica Campana alla sommità del borgo si trasforma in una mulattiera, che si inerpica sulla montagna con un dislivello di 600 metri fino alla Piana delle Rocche e poi ad Alba Fucens. La Poplica Campana, invece, univa Peltuinum ad Alba Fucens e di lì in Campania. Il tracciato, che portava dal ponte di Campana fino alle Rocche, è evidente ancora nei resti dei muri campestri lungo la base di colle Prutto e nella pavimentazione che si incontra ripulita dalle piogge. Superato il ponte, per una via secondaria tra i boschi, la valle dell'Olmo si ricongiungeva presso Fruntenias (Fontavignone), con la seconda via romana, la Poplica Campana che, dall'alto piano delle Rocche, portava ad Alba Fucens.
In origine era composto da quattro arcate a tutto sesto e tre taglia-acque; era lungo 130 palmi (un palmo = cm 7,62) e largo poco meno di 12 tra i parapetti laterali; a metà ponte, nella parte superiore c'erano due edicole affrescate, coperte da un piccolo tetto. I costruttori del ponte lo hanno fatto "ad perpetuitatem", usando un doppio metodo: con una calcina fluida stringevano migliaia e migliaia di sassolini per formare un solo masso, impermeabile all'acqua e non facilmente frantumabile; davano ai macigni forme geometriche diverse e le combinavano a secco, senza nessun mezzo se non la connessione, e ciò non permetteva ai massi di muoversi né di poter essere divelti. Per 18 secoli, fino al 1834, il ponte si è mantenuto nella sua stabilità e nelle sue forme con i tabernacoli al centro, coperti a caratteristica tettoia, con immagini di santi affrescate a mo' di torre. In pieno Ottocento si hanno notizie di rimaneggiamenti: alle quattro arcate a tutto sesto ne furono aggiunte altre due, una sull’argine destro e un'altra su quella di sinistra di m. 3,60 ciascuna. La copertura del tetto fu allargata di due metri di larghezza e un metro di altezza, sia per dare rifugio in caso di pioggia che per consentire il transito delle vetture cariche di prodotti della campagna. In tempi più vicini a noi, la parte superiore del ponte è stata rimaneggiata, le edicole ricoperte di cemento, il tetto abbattuto per consentire il passaggio delle trebbiatrici.
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